Quali sono i giochi che hanno segnato la storia di ogni console Playstation dagli albori sino ad oggi? Ecco la classifica dei migliori.
Con l’espressione inglese “Old is Gold”, gli appassionati di videogame solitamente tendono a sottolineare come l’epoca d’oro dei videogame sia da collocare agli albori dell’industria videoludica casalinga. Quando, cioè, Nintendo con il NES prima e Sony con Playstation successivamente, hanno reso questo passatempo (solo in alcuni casi vera e propria forma d’arte) qualcosa di realmente mainstream.
Una simile visione dell’industria è similare a quella di un anziano che, osservando gli usi e i costumi delle nuove generazioni, esclama “Hai miei tempi…”. Sì perché se è vero che la storia del medium è stata davvero ricca di capolavori senza tempo come la prima trilogia di Super Mario Bros, Castelvania, Doom e compagnia pixellante, è anche vero che di immondizia videoludica ne usciva (e si che ne uscita) anche all’epoca.
Lungi dal voler fare una disamina approfondita sulla percezione dei giocatori nostalgici e sull’effettiva qualità dei titoli proposti, oggi vogliamo ripercorrere la storia di Playstation. Attraverso quei titoli che sono stati e sono identificativi di ogni generazione di console fino ad oggi.
La classifica dei titoli che hanno fatto la storia di Playstation
Partiamo con questo viaggio nei ricordi dalla prima indimenticabile Playstation. La scatola grigia è giunta sul mercato nel 1994, dopo che l’accordo siglato con Nintendo per una consolle creata dalle due società insieme (sogno utopico al giorno d’oggi di chiunque ami questo settore sfumato per ragioni banalmente commerciali) era saltato.
Il rammarico per ciò che sarebbe potuto essere è durato poco, visto che Sony ha cominciato ad attaccare il mercato con una politica di esclusive first e third party davvero impressionante. Sono innumerevoli i titoli che hanno segnato quell’epoca, da GTA a Metal Gear, da Tomb Raider a Gran Turismo, da Spyro a Crash Bandicoot, ma se proprio dobbiamo indicare il titolo più iconico questo è sicuramente Final Fantasy VII.
La saga Squaresoft è nata su NES e per i primi sei capitoli è stata un bene prezioso per una nicchia di appassionati. Ma il settimo capitolo ha mostrato al mondo in che modo i jrpg potessero superare la visuale isometrica – poco più che un artificio grafico per dare una veste grafica ai gdr testuali – per diventare qualcosa di diverso. E più interattivo e coinvolgente in tre dimensioni. Quel capitolo ha inoltre mostrato come il videogame potesse essere veicolo per una narrazione importante, profonda e matura (la lotta per la salvaguardia dell’ambiente di cui si fa portatore è più che mai oggi attuale).
Passando alla sesta generazione di console, periodo dominato da PS2, non possiamo che dare la palma di vincitore a GTA III. Anche in questo caso ci troviamo dinnanzi ad una rivoluzione tecnica: i primi due capitoli della saga più famosa al mondo erano in due dimensioni. E rappresentavano solo il potenziale del concept di gioco immaginato da Rockstar.
Nel terzo capitolo, grazie alla possibilità i creare un’intera città in tre dimensioni. Con una fisica più simile a quella reale e una routine comportamentale degli NPC credibile, la software house californiana ha gettato le basi per gli open world che vediamo ancora oggi. GTA III ha avuto insomma un’importanza seminale. Non solo perché ha segnato il successo della saga ma anche perché ha cambiato il mondo dei videogame per sempre.
La PS3 è ancora oggi la console di minor successo creata da Sony, quantomeno in termini di vendite. Le difficoltà iniziali create da un hardware difficile da programmare sono state superate brillantemente dalla compagnia nipponica. Grazie ad una politica di creazione di esclusive first party tendente a puntare tutto sulla qualità.
L’apice di quella filosofia aziendale è stato senza ombra di dubbio The Last of us. Videogame capace di raggiungere livelli apicali per quanto riguarda la scrittura della storia e dei personaggi. Il titolo Naughty Dog è stato il primo in grado di rivaleggiare con le migliori serie tv per quanto riguarda la narrativa.
Su PS4, console di grande successo commerciale, Sony ha goduto ampiamente dei frutti della strategia della generazione precedente. Si è trattato di una generazione segnata da esclusive di grande pregio, in cui abbiamo salutato alcune saghe importanti per fare spazio ad altre di grande impatto.
Tra i tanti capolavori impossibili da non citare come Bloodborne, Uncharted 4, Tlou Part II, Marvel’s Spider Man e Horizon Zero Dawn. Nella passata generazione a spiccare è stato senza ombra di dubbio God of War. La saga di Sony Santa Monica nel 2018 si è presentata con una nuova veste grafica, un nuovo sistema di combattimento, un nuovo stile narrativo. Ridefinendo i parametri di riferimento per la creazione di un action allo stato dell’arte.
Finiamo la carrellata con quello che è stato fino ad oggi il titolo più iconico di PS5, ovvero Ratchet and Clanck: Rift Apart. Il titolo sviluppato da Insomniac non è solo un platform graficamente superbo e molto divertente da giocare. Ma è l’unico gioco di questa generazione che è stato finora in grado di sfruttare l’ssd per rendere istantanei gli spostamenti. E per generare una dinamica di gameplay mai vista prima.
